il peyote _ castaneda
Il mescalito o peyote, è una pianta sacra che contiene un alcaloide allucinogeno. Il termine azteco è Peyote, quello latino Lophophora Williams.
In Messico viene impiegato a scopi magici e terapeutici.
Si tratta di un piccolo cactus privo di spine, simile al tubero di una rapa, che cresce spontaneamente nel deserto. I fiori grigiastri, o bottoni, hanno la forma di un fungo e contengono diversi alcaloidi, tra cui la mescalina, che è una droga potente e pericolosa, che può essere consumata in vari modi e provoca una alterazione delle percezioni sensoriali senza dare assuefazione.
Fin dall’epoca precolombiana, il peyote è stato usato dalle popolazioni indigene nel corso di riti religiosi per raggiungere il contatto diretto con l’energia.
Nel mondo moderno la mescalina è sperimentata negli ospedali sui malati mentali gravi come gli schizofrenici e gli psicotici, perché i suoi effetti modificano le onde mentali.
Quando la Chiesa cristiana arrivò in Messico, l’Inquisizione proibì duramente l’uso del peyote ma invano, perché i fedeli non rinunciavano a una via tanto potente di trance con cui accedere all’energia divina, anzi dopo il 1800 il culto del peyote, o peyotismo, si diffuse anche tra gli Indiani degli Stati Uniti.
La Chiesa cristiana ha combattuto questo culto in ogni modo riuscendo a metterlo fuori legge in 14 stati. Ma finalmente, nel 1940, la Native American Church, detta anche Peyote Cult, che sintetizza il culto del peyote con le credenze cristiane, è riuscita a farsi riconoscere la libertà di culto.
Il Peyote Cult è praticato principalmente da Sioux e Navajo.
Problemi particolari nacquero dal fatto che anche sotto le armi i giovani pellerossa avevano momenti rituali in cui assumevano il peyote, e ciò era equiparato all’assunzione di droga, reato molto grave, così si vietò loro di praticare il culto ed essi si considerarono dei perseguitati religiosi.
La questione si è protratta per anni con scontri molto duri.
Dopo il 1960, finalmente, la legge americana ha riconosciuto ufficialmente il diritto a certi gruppi di nativi di utilizzare l’allucinogeno in spazi rituali appositi.
Il Peyote Cult unisce le regole dell’antico culto amerindo ai dogmi cristiani, e comprende inni, preghiere e norme che bandiscono l’alcool e impongono il rispetto della famiglia e della natura.
(Qui, nei miei corsi, faccio sentire una cassetta dove ho raccolto una antologia di richiami sciamanici da tutto il mondo, e dove c’è anche una salmodia del culto del peyote. Il canto successivo è di uno sciamano jivaro (Ecuador), guaritore spirituale, che, per curare gli ammalati, beve prima una bevanda allucinogena detta natema per entrare in trance e comunicare con gli spiriti. Lo sciamano fischia per avvisare gli spiriti poi canta per loro perché lo aiutino a cacciare il male).
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SONO STATI REDATTI dalla d.ssa Viviana Vivarelli del web Masada, che ringraziamo per la gentile concessione Mitakuye Oyasin Cristian Sinisi