sciamismo tolteco_castaneda
Ognuno di noi può compiere un movimento dal visibile all’invisibile, pur restando nel campo delle possibilità umane, ma c’è chi ha fatto di più e ha tentato di oltrepassare anche il mondo strutturato a misura umana.
Questo avanzamento oltre ogni limite del conoscibile, è lo sciamanesimo, possiamo considerarlo l’estremo tentativo della mente di penetrare l’ignoto.
C’è stato un ricercatore, o forse un sognatore, che ha affermato di essere penetrato per 37 anni nella visione magica di una civiltà perduta, prima come apprendista e poi come sciamano, si chiama Carlos Castaneda ed è uno degli scrittori più famosi del mondo.
La sua opera consiste in tredici libri e forma un progressivo diario di iniziazione magica, un vero e proprio testo esoterico, sconcertante manuale di magia che ha affascinato milioni di lettori in tutto il mondo.
I suoi libri sono:
1971 – Una realtà separata
1972 – Viaggio a Ixtlan
1974 – L’Isola del Tonal
1977 – Il Secondo Anello del Potere
1981 – Il Dono dell’Aquila
1984 – Il Fuoco dal Profondo
1987 – Il Potere del Silenzio
1993 – L’arte di Sognare
1997 – Tensegrità
1997 – Il lato attivo dell’infinito
1998 – La Ruota del Tempo.
Poiché essi costituiscono un intero sistema magico, dovrebbero essere letti uno dopo l’altro nel loro ordine. Non sono un romanzo, non sono stati scritti per divertire, sono il diario di una iniziazione, cosa lenta e precaria, che non tutti possono capire.
Noi non abbiamo abbastanza elementi per dire se Castaneda ci abbia realmente descritto il sistema magico dei Toltechi, popolo ormai scomparso dal Messico, il che farebbe dei suoi libri un documento eccezionale sull’esoterismo antico, o se abbia creato dal nulla in modo immaginifico una complessa e sistematica visione metafisica. Non abbiamo sufficienti elementi di scelta o giudizio per valutare la sua opera, ma su un piano sottile forse questa precisazione non ha nemmeno importanza e chi ha già sperimentato in sé un percorso di magia può ravvisare nelle sue descrizioni qualcosa che ha conosciuto direttamente, anche se solo pochi riescono a identificarsi in tutte le sue visioni magiche fino alle ultime incredibili esperienze.
Nei suoi tredici libri Castaneda costruisce anche un vero sistema filosofico, un sistema cognitivo di incredibile potenza, che sfora dall’ambito della percezione umana ordinaria per entrare nella percezione paranormale.
Se questo diario possa funzionare anche per altri come sistema propedeutico alla magia, non saprei dire. Non credo che la sensitività sia una facoltà che si sviluppi per osmosi, per insegnamento o per imitazione, anche se Castaneda ha un suo maestro Don Juan, che lo avvia alla percezione magica del mondo. Purtroppo nel nostro mondo occidentale non ci sono Don Juan, non ci sono iniziatori di magia, ci sono solo falsi maestri che non insegnano alcuna pratica magica, vendono solo fumo, ed è quindi per noi molto più difficile capire che i confini del mondo sono molto più ampi di quello che siamo abituati a considerare, e che la nostra mente può superare se stessa e spaziare in modalità sconosciute e affascinanti.
Ogni iniziazione ha i suoi tempi e il suo enigma, ma noi viviamo in una civiltà arida e senz’anima, dove anche le chiese hanno perso carisma e spiritualità e dove l’uomo rimane solo davanti al mistero dell’universo, di cui comprende una parte troppo piccola per definirsi interamente umano, ma se l’essere umano si pone di fronte all’universo con la modestia e l’arrendevolezza del neofita, lasciando cadere incredulità e disprezzo per ciò che non conosce o che non capisce, io credo che l’universo possa premiarlo, aprendo la sua mente oltre ai limiti del suo conosciuto.
C’è chi ha una facoltà magica per nascita, e chi, come me, si è ritrovato immerso di colpo in una diversa percezione del mondo senza sapere come questo fosse avvenuto, e che, dopo una morte annunciata, si è ritrovato miracolato nel corpo e sbalzato di colpo in 29 anni di esperienze paranormali, e poi abbia perso di colpo la sua magia rientrando nella normalità senza spiegare nemmeno come questo sia successo.
Stiamo qui parlando di una forma di conoscenza che si apre solo a poche persone, che conserva tutto il suo enigma, che è preclusa alla maggioranza e più spesso, nella nostra cultura, viene vilipesa e derisa dall’ignoranza delle masse.
Avendo avuto esperienze da sensitiva, mio malgrado,a per 29 anni, ho trovato di estremo interesse Castaneda e ho riscontrato tante rispondenze tra le cose che lui racconta e le mie percezioni, anche se non ho raggiunto le sue vette e ho fatto fatica a capire i suoi ultimi libri.
Mi è piaciuto anche il modo con cui ha descritto certe percezioni, come quella di se stesso come una cipolla, o dell’energia fiammeggiante che circonda gli esseri umani.
Ormai sono passati alcuni anni da quando ho perso di colpo tutte le mie facoltà e a volte penso di essermi solo sognata questo periodo lunghissimo di sciamanesimo naturale, eppure questo c’è stato e ha attratto verso di me centinaia e centinaia di persone da tutte le parti d’Italia, persone che volevano essere raccontate, che volevano che qualcuno mettesse insieme la loro storia col suo senso, persone che volevano ritrovare il proprio centro e sentirsi dire per quale motivo erano venute a nascere, quali erano le loro risorse, e quale era il compito della loro vita. Molte di queste persone erano disperate, qualcuna pensava al suicidio, e io spero veramente di averle aiutate a comprendersi, a volersi bene, a vedere una luce nel loro futuro. Poiché di molte di queste persone non ho saputo più nulla, se qualcuna di loro mi legge, avrei piacere che mi dicesse se le predizioni sul loro futuro si sono avverate e se l’incontro con me li ha aiutati nella loro vita di allora.
Castaneda è morto il 27 aprile 1998, a 73 anni, è vissuto lontano dal mondo e dalla curiosità della gente, sempre circondato da un alone di mistero. Solo dopo la sua morte si è conosciuto il suo viso, perché la moglie ha pubblicato la sua fotografia, era un uomo di cui non si sapeva nulla, ma che dal suo eremo ogni tanto pubblicava una tappa del suo straordinario diario personale, diario che in tutto il mondo milioni di lettori fedeli hanno letto avidamente.
Castaneda era peruviano, etnologo e antropologo all’Università della California, uno studioso universitario di tipo occidentale.
Nel 1968, a 43 anni, andò nel deserto del Messico (a Sonora) per studiare una pianta allucinogena, il mescal o meztcal, considerato dagli indigeni uno dei 12 dèi messicani.
TUTTI GLI ARTICOLI DEL SETTORE SCIMANESIMO TOLTECO,
SONO STATI REDATTI dalla d.ssa Viviana Vivarelli del web Masada, che ringraziamo per la gentile concessione Mitakuye Oyasin Cristian Sinisi